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Come fa Google a decidere l’ordine dei siti nelle pagine dei risultati di ricerca? Quali sono i fattori di ranking che influiscono sul posizionamento di un sito web?

Nel 2006 Google confermò che il suo algoritmo utilizzava circa 200 fattori per determinare il ranking di un sito. Quali siano esattamente questi fattori non ci è dato a sapere per ovvi motivi, con questo articolo vorrei aggregare le informazioni più aggiornate ed autorevoli che abbiamo, per elencare e classificare i 200 possibili fattori di ranking SEO di Google.

Inoltre questi 200 fattori non agiscono come acceso o spento, hanno sfumature e valori variabili che possono anche essere combinati tra di loro. Morale della favola i fattori di posizionamento sono molti più di 200, possiamo però definire quelli che sono i più noti e accettati dalla comunità SEO internazionale.

In questo video il CEO di Google Eric Schmidt parla dell’algoritmo di Google e spiega perchè certe informazioni non vengono divulgate.

Legenda dei simboli:

fattore-ranking-forte Fattore di ranking forte
fattore-ranking-medio Fattore di ranking medio
fattore-ranking-basso Fattore di ranking debole
fattore-ranking-pericolo Fattore di ranking potenzialmente dannoso


Fattori di ranking legati al dominio

1. Età del dominio

Matt Cutts ha detto:

La differenza tra l’autorità di un dominio vecchio di sei mesi e uno vecchio di un anno, non è così grande

In altre parole, Google usa l’età del dominio per valutarne l’affidabilità, ma non dovrebbe essere un parametro importante a meno di domini molto anziani
Di seguito allego due video nei quali Matt Cutts parla dell’influenza che può avere l’età del dominio sul ranking e authority

2. Parola chiave compresa nel TLD (Top Level Domain, il nome del dominio di primo livello)

Attualmente questo accorgimento non porta più i grandi vantaggi che portava in passato ma, avere la parole chiave esatta compresa nel nome del dominio, resta comunque un forte segnale di rilevanza. Dopo tutto, Google evidenzia in grassetto le parole ricercate che appaiono anche nel nome dominio.

3. Parola chiave come prima parola del dominio

Moz nel 2011 pubblicò “Search Engine Ranking Factors” nel quale si evidenziava che un dominio che inizia con la parola chiave target è favorito nel ranking rispetto a domini che non includono quella parola chiave o che la includono a metà o alla fine.

La keyword dovrebbe essere la prima parola del nome del dominio.

4. Durata della registrazione del dominio

Un brevetto di Google cita:

I domini ufficiali (legittimi) delle aziende sono spesso rinnovati per molti anni di fila in anticipo, mentre siti spam e doorway (illegittimi) raramente vengono rinnovati per periodi superiori ad un anno. Pertanto, la data di scadenza di un dominio può essere usata per identificare un dominio legittimo da uno illegittimo.

5. Parola chiave nel sotto-dominio

Nei Search Engine Ranking Factors di Moz viene menzionato che avere la keyword nel sotto-dominio può portare un boost del posizionamento dello stesso sotto-dominio.

La parola chiave è il nome del sotto-dominio: keyword.esempio.it.

6. La storia del dominio

Un sito che storicamente ha cambiato spesso il proprietario (whois) potrebbe portare Google a resettare la storia del dominio, annullando di fatto il “juice” portato dai backlinks.

7. EMD – Exact Match Domain

I domini con corrispondenza esatta con la keyword ottengono ancora oggi un forte boost nel ranking. Google ha detto che soltanto i domini di qualità dovrebbero restare in posizioni di rilevo, tuttavia (su Google.it) ad oggi si vedono ancora siti spam con domini EMD in posizioni TOP.

Matt Cutts ha detto:

Un piccolo aggiornamento nell’algoritmo ridurrà nei prossimi mesi la quantità di domini EMD di bassa qualità nei risultati di ricerca.

Sarà… Io questo “piccolo aggiornamento” non l’ho ancora visto!

8. Whois privato vs whois pubblico

Un whois privato potrebbe essere un segnale negativo per Google.
Matt Cutts al Pubcon del 2006 ha detto:

Trovare la protezione della privacy nel whois è abbastanza insolito e potrebbe far pensare che il Webmaster abbia un network di siti oppure sia dedito allo spam.

9. Proprietario del whois penalizzato

Se Google identifica una persona come spammer, automaticamente verranno controllati in modo approfondito tutti i suoi siti.

10. Estensioni TLD del paese (ccTLD)

Avere un ccTLD (Country Code Top Level Domain) aiuta a rankare meglio in quello specifico paese ma limita le possibilità per quel sito di posizionarsi bene a livello globale.


Fattori di ranking on-page

11. La keyword nel Title Tag

Il Title Tag è uno dei più importanti a livello SEO e quindi se correttamente scritto può fornire un forte segnale di rilevanza ai motori di ricerca.

12. Il Title Tag inizia con la keyword

Secondo i dati di Moz, i title tag che iniziano con la keyword tendono a performare meglio di Title Tag che hanno la keyword alla fine.

13. La keyword nel tag Meta Description

Il tag Meta Description è un’altra importante tag SEO in grado di trasmettere ad utenti e motori di ricerca un forte segnale di rilevanza.

14. La keyword nel Tag H1

Il Tag H1 è ritenuta il secondo titolo che invia un segnale di rilevanza a Google, per questo motivo è un tag fondamentale e deve essere scritto in ottica di LSI e SEO copywriting.

15. TF-IDF: La keyword è il termine o la frase più ricorrente nel documento

Avere una keyword che appare più frequentemente di tutte le altre è un segnale di rilevanza, tuttavia esagerare con le ripetizioni rovinando la qualità della lettura potrebbe portare effetti negativi per la visibilità online. Google ai giorni nostri usa metodi e algoritmi ben più complessi per leggere ed interpretare un testo.

16. La lunghezza del contentuo

Contenuti con più parole possono coprire più aspetti dell’argomento e generalmente sono preferiti da Google rispetto ad articoli brevi e superficiali. Il segreto non è scrivere tanto ma coprire tutti gli aspetti dell’argomento che vogliamo trattare.

17. Sommario/indice del contentuo

L’utilizzo di un sommario con ancore interne può aiutare Google a comprendere meglio il contenuto della pagina. Può anche generare sitelink organici in SERP.

18. La densità della parola chiave (keyword density)

Sebbene questo parametro non sia più importante come lo era per i motori di ricerca di una volta, la densità della keyword è un parametro utilizzato per determinare il l’argomento predominante di una pagina. Esagerare con le ripetizioni potrebbe causare effetti negativi.

19. Latent Semantic Indexing (LSI)

La tecnica LSI consiste nel distribuire nel testo termini sinonimi e termini correlati alla “main keyword” al fine di eliminare qualsiasi interpretazione errata del topic da parte di Google. Ad esempio il termine Apple + Steve Jobs invia a Google un segnale di rilevanza diverso da Apple + Fruits.

20. LSI nel Title Tag e Meta Description

Esattamente come per l’LSI nel corpo del testo, le parole chiave correlate nei meta tag potrebbero aiutare Google a distinguere argomenti ambigui.

21. Articoli approfonditi

Esiste una correlazione nota tra la qualità e profondità del contenuto ed il suo posizionamento medio in Google. Pertanto, le pagine che coprono ogni aspetto del discorso hanno probabilmente una spinta in più rispetto alle pagine che coprono solo parzialmente un argomento.

22. Il tempo di caricamento della pagina via HTML

Sia Google che Bing utilizzano come fattore di ranking il tempo di caricamento della pagina. Gli spiders dei motori di ricerca possono stimare la velocità media di caricamento abbastanza bene basandosi sul codice della pagina e la dimensione del file.

23. Il tempo di caricamento della pagina con Chrome

Google potrebbe anche utilizzare i dati degli utenti di Chrome per affinare il calcolo dei tempi di caricamento delle pagine.

24. Uso di AMP

Sebbene non sia un fattore di ranking diretto di Google, AMP potrebbe essere necessario per posizionarsi bene nella versione mobile di Google News Carousel.

25. Corrispondenza entità

Il contenuto di una pagina corrisponde all’entità che un utente sta cercando? Se è così, quella pagina potrebbe ottenere un aumento di classifiche per quella parola chiave.

26. Google Hummingbird

Questo “cambio di algoritmo” ha aiutato Google ad andare oltre le parole chiave. Grazie a Hummingbird, Google può ora comprendere meglio l’argomento di una pagina web.

27. Contenuto duplicato

Contenuti identici ospitati sullo stesso sito, anche se leggermente modificati, possono influenzare negativamente la visibilità del sito sui motori di ricerca.

28. Rel Canonical

Quando usata correttamente, l’utilizzo della tag rel canonical può evitare che Google consideri alcune pagine contenuto duplicato. L’esempio classico è l’ordinamento dei prodotti in un sito eCommerce che potrebbe genera pagine con contenuti identici ma su URL diverse (Magento insegna).

29. Ottimizzazione delle immagini

Le immagini inserite negli articoli e nei testi delle pagine possono inviare forti segnali di rilevanza a Google, sia attraverso l’Alt Tag, il nome del file, il Tag Title, la descrizione e la caption.

30. Il fattore “Freshness”, scrivere contenuti nuovi e aggiornare quelli vecchi

L’aggiornamento dell’algoritmo di Google chiamato Caffeine favorisce in SERP i contenuti freschi e aggiornati, in particolar modo per ricerche sensibili alla data come news ed eventi. In alcuni casi Google infatti mostra nei risultati di ricerca la data di pubblicazione dell’articolo come ulteriore segnale di freshness.

La Freshness è un Fattore di Ranking per Google
La Freshness è un Fattore di Ranking per Google

31. L’entità degli aggiornamenti

Il volume degli aggiornamenti è un fattore di freshness. Aggiungere o rimuovere intere sezioni di testo è un aggiornamento più significante che invertire l’ordine di un paio di parole o cambiare qualche sinonimo.

32. La storia degli aggiornamenti di una pagina

Quante volte e con che frequenza è stata aggiornata la pagina? La frequenza degli aggiornamenti gioca un ruolo importante per il fattore freshness, Google tende sempre a premiare la costanza poichè è indice di cura dei contenuti.

33. La prominenza della parola chiave

Avere la keyword nelle prime 100 parole di un testo sembra essere un importante segnale di rilevanza.

34. La keyword nel Tag H2 e H3

Avere la keyword presente nei sotto-titoli H2 o H3 sembra essere un altro lieve segnale di rilevanza per indicare il topic della pagina.

Molti SEO pensano che linkare a siti di grande autorità aiuti ad inviare segnali di “trust”, ovvero fiducia, a Google. Secondo i dati di Moz, i motori di ricerca potrebbero usare come segnale di rilevanza il topic della pagina (esterna al sito) che linkiamo. Ad esempio se la tua pagina è ottimizzata per la keyword “Cars” e linka ad una pagina correlata ai film e il cinema, questo potrebbe suggerire a Google che la tua pagina parla del film “Cars”, e non di automobili in generale.

Troppi link dofollow in uscita potrebbero indebolire il PageRank causando cali di visibilità sui motori di ricerca.

37. Grammatica e scrittura

Una scrittura grammaticalmente corretta è un segnale di qualità, tuttavia Matt Cutts non ha mai detto quanto questo fattore sia importante o eventualmente penalizzante. Certamente una scrittura corretta aiuta a farsi classificare meglio di siti con contenuti pieni di errori ortografici.

38. Contenuti originali

Il contenuto della pagina è originale? Se il contenuto è stato copiato da una pagina indicizzata non rankerà mai bene quanto la pagina originale, oppure finirà nell’indice secondario (Supplemental Index) ottenendo una visibilità molto ridotta.

39. Contenuti aggiuntivi utili agli utenti

Secondo un documento trapelato da Google riguardo le linee guida di Google Rater, la presenza di contenuti supplementari è un indicatore di qualità. Ad esempio: mappe, convertitori di valuta, strumenti per il calcolo degli interessi di un mutuo o ricette interattive.

40. Aggiornamento per dispositivi mobili

Definito “Mobilegeddon”, questo aggiornamento premiava le pagine ottimizzate correttamente per i dispositivi mobili.

41. Usabilità mobile

I siti web che gli utenti mobili possono facilmente utilizzare potrebbero avere un vantaggio nell’Indice “Mobile-first” di Google.

42. Contenuti nascosti su dispositivi mobili

I contenuti nascosti sui dispositivi mobili potrebbero non essere indicizzati (o non essere pesati in modo eccessivo) rispetto ai contenuti completamente visibili. Tuttavia, un googler ha recentemente affermato che il contenuto nascosto viene letto. Ma ha anche detto nello stesso video che se è un contenuto critico dovrebbe essere ben visibile.

43. Contenuto nascosto dietro una tab

Google ha affermato che se gli utenti devono fare clic su un elemento per mostrare del contenuto, quel contenuto potrebbe non essere indicizzato..

Il numero di link interni che una pagina ottiene indica l’importanza che ha in rapporto alle altre pagine del sito.

Link interni da pagine con alta autorità hanno effetti più forti di link interni da pagine con PR basso o nullo.

Una pagina con troppi collegamenti rotti potrebbe sembrare a Google abbandonata o mal gestita. Il documento “Google Rater Guidelines” descrive i link rotti come fattore rilevante per il calcolo della qualità di una pagina. Link rotti inoltre disperdono PageRank riducendo il potenziale di visibilità di una pagina.

47. Multimedia

Immagini, video e altri files multimediali rilevanti al contenuto potrebbero incrementare il fattore qualità di una pagina web

48. Il livello di lettura

Molti SEO pensano che Google consideri il livello di leggibilità di un testo come fattore di ranking. Testi semplici si addicono più alla massa mentre testi avanzati aiutano a classificare il sito come autorità nella sua nicchia.

I link verso siti affiliati non dovrebbero danneggiare il ranking del sito. Tuttavia, se si esagera, Google potrebbe analizzare in modo approfondito il sito per verificare che non si tratti di un sito di affiliazione puro che non porta valore aggiunto agli utenti.

50. Errori HTML e la validazione WC3

Avere troppi errori HTML potrebbe essere un segnale di bassa qualità. Molti SEO tuttavia pensano che la validazione WC3 sia un segnale di qualità molto debole.

51. L’autorità del dominio che ospita la pagina

Una pagina ospitata su un dominio con alta autorità generalmente ranka meglio di una pagina ospitata su un dominio con autorità bassa o nulla.

52. Il PageRank

Ranking e PageRank non sono strettamente correlati ma, in generale, pagine con alto PR tendono a rankare meglio di pagine con PR basso o nullo. Homepage con alto PageRank inoltre supportano meglio le pagine di livello inferiore.

53. La lunghezza dell’URL

Search Engine Journal ha notato una correlazione tra la lunghezza della URL e la visibilità sui motori di ricerca. URL brevi tendono ad ottenere maggiore visibilità.

54. La profondità, intesa come livelli, dell’URL

Le pagine di primo livello e generalmente quelle vicine alla homepage tendono ad avere un piccolo boost di autorità, ovvero ricevono più juice di PageRank rispetto a pagine di livelli inferiori e più lontane dalla homepage.

55. Editor umani

Sebbene questa cosa non sia mai stata affermata, Google ha un brevetto per un sistema che permetterebbe a “editor umani” di influenzare le SERPs.

56. La categoria di una pagina

La categoria di appartenenza di una pagina è un segnale di rilevanza per Google. Una pagina sotto una categoria strettamente correlata alla ricerca dell’utente otterrà un boost rispetto ad una pagina sotto una categoria non correlata alla ricerca dell’utente.

57. I Tag di WordPress

I Tags sono un segnale di rilevanza specifiche per WordPress. Il sito Yoast.com ha dichiarato:

L’unico motivo per cui i Tag di WordPress migliorano la SEO è che mettono in relazione (tramite link interni) gli articoli che trattano lo stesso argomento.

58. La keyword nell’URL

Avere la keyword nell’URL della pagina è un altro segnale di rilevanza.

59. La categoria nell’URL

La categoria della pagina, che sia o meno indicata nell’URL, viene letta da Google e potrebbe rappresentarla inserendo le breadcrumbs nei risultati di ricerca per indicare agli utenti l’argomento della pagina.

Breadcrumbs nelle SERPs
Breadcrumbs nelle SERPs

60. Referenze e risorse

Indicare le risorse e le referenze come si fa nei documenti accademici potrebbe essere un segnale di qualità.

61. Elenchi puntati e numerati

Elenchi puntati e numerati aiutano a suddividere il contenuto e ad aumentare la leggibilità dei testi, il tutto a favore dell’usabilità utente. Google, che da sempre premia siti con buona usabilità, potrebbe favorire contenuti con con elenchi puntate o numerati.

62. La priorità assegnata alle pagine nella Sitemap.xml

La priorità assegnata ad una pagina dalla Sitemap.xml potrebbe influenzare il potenziale di ranking

Troppi link in uscita inseriti in una pagina potrebbero disperdere PageRank riducendone la visibilità online.

64. La quantità di parole con le quali la pagina di posiziona in Google

Se la pagina si posiziona su Google con molti termini oltre alla “main keyword”, potrebbe venire considerata di alta qualità.

65. L’età della pagina

Sebbene Google preferisca i contenuti freschi, una pagina vecchia aggiornata costantemente potrebbe rankare meglio di una pagina nuova

66. Layout user friendly

Secondo il documento “Google Quality Guidelines” un layout chiaro e user-friendly potrebbe ottenere maggiore visibilità di siti ostici e difficili da navigare.

67. Domini parcheggiati

Un aggiornamento di Google di dicembre 2011 ha ridotto la visibilità online per i domini parcheggiati.

68. Dati strutturati e Schema.org

Le pagine che supportano i Microformats di schema.org potrebbero posizionarsi meglio di pagine che non li supportano. Il boost potrebbe essere diretto oppure generato da un incremento del CTR nelle SERP.


Fattori di ranking on-site

69. Il contenuto genera valore

Google affina costantemente il suo algoritmo per individuare e penalizzare siti con contenuti di bassa qualità che non portano nessun valore aggiunto agli utenti.

70. La pagina di contatto

Il sopra-citato documento Google Quality Guideline afferma che vengono preferiti siti con una quantità appropriata di informazioni di contatto. Si pensa che venga assegnato un bonus quando le informazioni di contatto indicate sul sito coincidono con il Whois

71. Domain Trust/TrustRank

Il TrustRank, calcolato dalla differenza di backlinks ottenuti dai siti più autorevoli e i backlinks del sito in esame, è un fattore molto importante di ranking

72. L’architettura del sito

Una struttura chiara e ben definita, in particolare la struttura a “silo”, aiuta Google a catalogare e organizzare al meglio i contenuti del sito.

73. La struttura delle URL

Si pensa che un sito con URL statiche (friendly-URL) venga indicizzato meglio di un sito che utilizza URL con parametri (query parameters)

75. Gli aggiornamenti del sito

La frequenza degli aggiornamenti, ed in particolar modo la frequenza dei nuovi contenuti, è un forte indicatore site-wide di freshness

76. Il numero di pagine

Il numero di pagine di un sito è un debole indicatore di autorità. Siti con poche pagine e magari anche con contenuti poveri e scadenti, potrebbero essere visti come siti affiliati.

77. La presenza della sitemap

La sitemap aiuta i motori di ricerca ad indicizzare tutte le pagine del sito rapidamente, aumentando la visibilità online.

78. Uptime del sito web

Troppi Downtime del sito per manutenzioni o guasti tecnici potrebbero peggiorare il ranking o addirittura rimuovere il sito dall’indice se gli errori non vengono corretti.

79. La località del web server

La localizzazione del web server potrebbe influire sul ranking locale del sito, in modo particolare per ricerche strettamente correlate alla posizione geografica.

80. Certificati SSL (per siti ecommerce)

Google ha confermato che loro indicizzano i certificati SSL. Ne deduciamo che Google possa preferire nel ranking ecommerce che fanno uso di certificati SSL

81. I termini di servizio e la pagina della privacy

Queste due pagine aiutano a dire a Google che il nostro sito è un luogo affidabile della rete.

82. Meta dati duplicati

I meta dati duplicati sul tuo sito potrebbero ridurre la visibilità della tua pagina. In effetti, Search Console ti avvisa se ne hai troppi.

83. La navigazione con le Breadcrumbs

Sia Search Engine Journal che Ethical SEO Consulting affermano che avere una navigazione con Breadcrumbs potrebbe essere un fattore di ranking

84. Ottimizzazione per dispositivi mobili

Il consiglio ufficiale di Google per i dispositivi mobile è di creare un sito responsive. Sembra infatti che i siti responsive ottengano dei bonus nelle ricerche da mobile.

85. YouTube

La presenza di Video di YouTube correlati in pagine web incrementa la loro visibilità nei risultati di ricerca.

86. Usabilità del sito

Un sito difficile da navigare potrebbe avere un ranking peggiore a causa di bassi tempi di permanenza sul sito, le pagine viste e la frequenza di rimbalzo.

87. Google Analytics e Search Console

Alcuni SEO pensano che avere questi due strumenti installati sul sito possa aiutare ad ottenere indicizzazioni più rapide delle pagine e che i dati forniti da questi due strumenti possano incidere sul ranking. Personalmente ho i miei dubbi a riguardo.

88. La reputazione del sito e le recensioni degli utenti

Le recensioni online in siti come Yelp.com potrebbero giocare un ruolo importante nell’algoritmo, tuttavia Google è sempre molto attento ad individuare siti e recensioni con l’unico fine di ottenere backlinks e passare PageRank.


89. L’età dei domini che ci linkano

Backlinks provenienti da siti vecchi potrebbero essere più forti di backlinks da siti nuovi.

90. Il numero di domini che ci linkano

Il numero di domini unici che hanno link verso il nostro sito è uno dei fattori di ranking più importanti.

Un profilo di backlink provenienti da IP class-c differenti è segno di una positiva diversità.

92. Il numero totale di pagine che ci linkano

Il numero di pagine che contengono backlink verso il nostro sito, anche se appartenenti allo stesso dominio, è un fattore di ranking.

L’alt tag è l’anchor text delle immagini usate come link, se correttamente compilata può inviare un lieve segnale di rilevanza per la keyword utilizzata.

Matt Cutts ha affermato che i TLD non influiscono sul potere dei backlinks. Tuttavia questo non ha cambiato l’idea di molti SEO che pensano ci siano preferenze speciali dell’algoritmo per siti governativi, no-profit ed universitari.

95. Il PageRank delle pagine che ci linikano

Il PageRank delle pagine che ci linkano è un importante fattore di ranking.

96. L’autorità dei domini che ci linkano

L’autorità dei domini che ci linkano sembra giocare un ruolo importante nell’assegnazione del valore ad un backlink. Un link da un dominio PR2 è meno efficace di un link da un dominio PR8.

Ottenere backlink da siti che competono nella stessa SERP potrebbe essere un valore aggiunto come segno di autorevolezza e il ranking per quella keyword potrebbe migliorare.

98. Condivisioni sociali

La quantità di condivsioni sociali di una pagina potrebbe modificare il peso dei link contenuti in essa.

Link da siti di cattiva qualità potrebbero danneggiare il sito linkato.

100. Guest posts

Link provenienti da Guest Posts, specialmente se inseriti nel box autore, potrebbero non avere lo stesso peso di link inseriti nel contenuto testuale dell’articolo.

Il numero di backlinks ottenuti da una homepage potrebbe influire il peso generale assegnato ai link che escono da quel dominio.

Si dibatte molto sul nofollow, Google ha dichiarato che:

In generale, noi non seguiamo i link nofollow.

Questa affermazione suggerisce che invece Google li segua, o almeno in certi casi. Avere una percentuale di backlink nofollow eccessiva potrebbe essere interpretato come un segnale di profilo di backlink innaturale.

Ricevere troppi backlinks dello stesso tipo, come commenti nei blog, firme nei forum & co, potrebbe essere un segnale di Web SPAM. In modo opposto invece una buona diversità di backlinks potrebbe essere un segnale di qualità poichè risulta un profilo più naturale.

I link contenuti in paragrafi testuali del contenuto di una pagina sono considerati più importanti di link in pagine vuote o in parti secondarie della pagina.

Parole come “Sponsors”, “Link Partner” e “Link sponsorizzati” potrebbero diminuire il valore dei link posizionati vicini a queste parole.

106. Uso eccessivo di redirect 301

Backlinks redirezionati 301 perdono parte del loro valore (c’è chi pensa tutto) come dichiarato in un video di Matt Cutts.

Gli anchor text utilizzati nei link interni possono inviare un forte segnale di rilevanza, tuttavia risultano meno importanti dei backlink.

In un documento Google ha scritto:

Le anchor text a volte forniscono una spiegazione più chiara della pagina di destinazione che la pagina stessa.

Il titolo dei link, ovvero il testo che appare quando si passa il muose sopra un link, è utilizzato come leggero segnale di rilevanza.

110. Il paese di origine (ccTLD) dei domini che ci linkano

Ricevere backlink da domini locali specifici aiuta a rankare meglio in quegli stessi paesi.

Link inseriti all’inizio di un testo sembrano portare più valore rispetto a link posizionati alla fine di un articolo.

La posizione di un link nella pagina è importante. Generalmente i link inseriti nel contenuto sono più importanti di link nel footer o nella sidebar.

113. La rilevanza dei domini che ci linkano

Backlink da siti che trattano lo stesso nostro topic sono più importanti e rilevanti di backlink da siti non correlati al nostro.

114. La rilevanza della pagina che ci linka

Un backlink da una pagina in stretta relazione con il nostro topic principale porta più valore di una pagina che non ha niente a che fare con la nostra.

Si pensa che Google utilizzi i termini attorno ai link per capirne il valore. Commenti positivi vicino ad un link sembrano dare maggiore peso al collegamnto rispetto a link con parole negative vicino.

116. La keyword del titolo nell’anchor text

bra che Google assegni più importanza ai link con anchor text uguale al titolo della pagina che li contiene. Ad esempio un link con anchor “il miglior cardiologo italiano” in una pagina ottimizzata per “il miglior cardiologo italiano” pottrebbe essere molto rilevante

Un link che ottiene costantemente nuovi backlink sembra ottenere un boost nelle serp rispetto a siti che non crescono o che restano stabili.

Perdere backlinks potrebbe essere un segnale negativo per Google.

Aaron Wall afferma che ricevere backlink da siti ritenuti autorevoli nella loro nicchia garantisca maggior peso al link.

Un backlink proveniente da siti autorevoli è più importante di un link da un sito minore.

Sebbene i backlinks siano nofollow, molti SEO pensano che ottenere collegamenti da Wikipedia possa aiutare ad aumentare autorità e il TrustRank.

122. Co occorrenze – Le ricorrenze dei termini

i termini che stanno attorno al link aiutano Google a capire di cosa tratta la pagina.

Secondo un brevetto di Goole, i link vecchi passano maggior “ranking power” di link nuovi appena ottenuti.

A causa della proliferazione di blog SPAM, Google probabilmente assegna maggior valore ai backlink provenienti da siti reali piuttosto che da blog fasulli. Si pensa che Google utilizzi il brand e le iterazioni degli utenti per distinguere da un tipo di sito e l’altro.

Un sito con un profilo naturale di backlinks generalmente ranka meglio ed ottiene posizioni in SERP più stabili.

Google sconsiglia di esagerare con lo scambio di link.

Google è potenzialmente in grado, tramite IP, di distinguere i commenti postati da utenti reali e commenti postati dall’amministratore del sito.

Utilizzare il redirect 301 sui link interni potrebbe far perdere tutto o parte del loro juice rispetto ad un link non redirezionato.

Il PageRank è ha un valore finito. Link inseriti in pagine con migliaia di altri link passano meno juice di link in pagine con un numero limitato di links.

A causa delle crescenti attività di spamming, Google potrebbe considerare poco importanti i backlink provenienti dalle firme nei forum.

131. Il conteggio delle parole del contenuto

Un link da un contenuto di 1000 parole è più importante di un link inserito in un paragrafo di 25 parole.

132. La qualità del contenuto che ci linka

Backlinks inseriti in contenuti di bassa qualità passano meno juice di backlink inseriti in contenuti di alta qualità.

I link site-wide sono link che si ripetono in tutte le pagine del sito poichè inseriti nel footer o nella sidebar. Matt Cutts ha affermato che i link site-wide sono “compressi” e considerati come un singolo link.


Fattori di ranking legati ai dati di usabilità e Web Analytics

134. RankBrain

RankBrain è l’algoritmo AI di Google. Molti credono che il suo scopo principale sia misurare il modo in cui gli utenti interagiscono con i risultati della ricerca (e classificare di conseguenza i risultati).

135. CTR organico della parola chiave

Pagine che ottengono un alto CTR potrebbero ottenere un boost per quelle keyword specifiche. Un altro aspetto che potrebbe essere preso in considerazione è Il CTR medio di una pagina (o di un sito) legato alle keyword per il quale la pagina cerca di posizionarsi.

136. Frequenza di rimbalzo

Non tutti i SEO pensano che la frequenza di rimbalzo possa influire sul ranking, tuttavia Google potrebbe utilizzare gli utenti come tester reali per valutare la qualità di una pagina. Alti buonce rate potrebbero indicare contenuti non correlati alla ricerca oppure di bassa qualità.

137. Traffico diretto

E’ confermato che Google utilizza i dati di Google Chrome per sapere quando e quanto spesso un utente visita una pagina web. Siti con un alto volume di traffico diretto sono generalmente di qualità superiore a siti con poco traffico diretto.

138. Traffico di ritorno

Google potrebbe anche considerare quante volte un utente ritorna su un sito. Siti con un alta percentuale di visite di ritorno potrebbero ottenere un boost nelle SERP.

139. Siti bloccati

Siti bloccati da Chrome per motivi di malware potrebbero subire penalizzazioni e venire de-indicizzati.

140. Segnalibri di Chrome

I dati dei segnalibri di Chrome potrebbero essere fattori analizzati dall’algoritmo in grado di dare boost nelle SERP.

141. Numero di commenti

Una pagina con molti commenti potrebbe inviare un segnale positivo di iterazione con gli utenti e qualità del contenuto.

142. Tempo medio sul sito

Google potrebbe utilizzare come fattore di ranking anche il tempo medio che gli utenti trascorrono su una pagina o un sito.


Regole speciali dell’algoritmo

143. Ricerche che richiedono freshness

Google assegna per un breve periodo un boost alle pagine nuove per alcune tipologie di ricerche.

144. Ricerche che richiedono diversità dei risultati

Algoritmo QDF (Query Deserves Freshness) – Google potrebbe aumentare la diversità dei risultati di ricerca per ricerche ambigue, come ad esempio WWF o Apple.

145. Lo storico di navigazione dell’utente

I siti che visiti di frequente mentre sei loggato in Google ottengono un boost nelle SERP per le tue ricerche.

146. Lo storico delle ricerche dell’utente

Le ricerche a catena (Search Chain) influenzano i risultati delle ricerche successive. Le ricerche successive aiutano Google ad interpretare meglio l’intento di ricerca dell’utente per offrire risultati sempre più personalizzati e pertinenti.

147. Snippet personalizzati in SERP

In base a uno studio effettuato su larga scala da SEMRush, Google sceglie i contenuti di Snippet in primo piano sulla base di una combinazione di lunghezza del contenuto, formattazione, autorizzazione della pagina e utilizzo di HTTP.

148. Geo targeting

Nelle ricerche locali sembra che Google assegni maggiore importanza ai siti ospitati su server con IP localizzato nella stessa zona e con domini specifici del paese (ccTLD).

Risultati di ricerca per termini non idonei ad un pubblico giovane non vengono mostrati se il filtro Safe Search è attivato.

150. Le cerchie di Google Plus

Google mostra nei primi risultati siti ed autori che l’utente ha nelle proprie cerchie di Google Plus.

151. Denunce DMCA

Google penalizza il ranking per siti che hanno ricevuto denunce DMCA.

152. La diversità dei domini nelle SERP

L’aggiornamento denominato “Bigfoot” dovrebbe aumentare la diversità dei domini mostrati in SERP riducendo la presenza ripetuta di alcuni siti.

153. Ricerche transazionali

Google a volte personalizza i risultati di ricerca, in particolare per queries legate agli acquisti e lo shopping. Ad esempio le ricerche per hotel o voli aerei attivano layout particolari della pagina dei risultati di ricerca.

154. Ricerche locali

Google spesso posiziona le pagine local di Google+ sopra i risultati organici per ricerche geo localizzate.

155. Il box di Google news

Alcune keyword attivano il box delle news di Google spostando verso il basso i risultati organici.

156. Preferenze per grandi brand

Dopo l’aggiornamento chiamato “Vince”, sembra che Google assegni un boost ai siti dei grandi brand per alcune ricerche “short tail”.

157. Risultati di ricerca per lo shopping

A volte Google visualizza i prodotti di Google Shopping/Merchant nelle SERP, questi snippet riducono la visibilità dei risultati organici.

158. I risultati delle immagini

Per ricerche considerate frequenti su Google Image, Google potrebbe inserire un box immagini nei risultati di ricerca organici.

159. Ricerche correlate ai brand

Ricerche specifiche sul brand o sul dominio potrebbero attivare SERP con più risultati dello stesso dominio.


Segnali Sociali

160. Numero di tweets

Come i backlinks, il numero di tweets che una pagina riceve potrebbe influenzare il ranking

161. Autorità dell’account Twitter

Sembra che i tweets di account con migliaia di followers abbiano più effetto dei tweets da account nuovi e con poca influenza.

162. Numero di Like di Facebook

Sebbene Google non possa vedere gran parte delle pagine di Facebook, è probabile che il numero di likes che una pagina riceve possa essere un lieve fattore di ranking.

163. Condivisioni su Facebook

Le condivisioni su Facebook, poichè sono molto più simili a dei backlinks, potrebbero avere un valore maggiore dei like per la SEO.

164. Autorità dell’account Facebook

Come per Twitter, le condivisioni e i like di account con Facebook molto popolari potrebbero passare più valore.

165. Numero di pin di Pinterest

Pinterest è un social molto diffuso con tantissimi contenuti pubblici. E’ possibile che Google consideri i pins di Pinterest come segnali sociali.

166. Voti e condivisioni sui siti social

Si pensa che Google consideri le condivisioni su siti social come Reddit, Stumbleupon e Digg come ulteriori segnali social.

167. Numero di Google +1

Sebbene Matt Cutts abbia negato che ci sia un beneficio diretto tra numero di +1 e posizionamento nei risultati di ricerca, è alquanto improbabile che Google non utilizzi i segnali sociali del suo social network.

168. Autorità dell’account Google Plus

E’ logico pensare che Google dia maggior valore alle condivisioni di account popolari piuttosto che ad account nuovi, fantasma o con bassa influenza.

169. Authorship verificata con Google Plus

A Febbraio 2013, il CEO di Google Eric Schmidt ha dichiarato:

All’interno dei risultati di ricerca, le informazioni collegate ad account verificati verranno posizionati più in alto rispetto a contenuti senza tale verifica, questa cosa farà in modo che gran parte degli utenti cliccherà sui risultati verificati.

Dunque l’Authorship potrebbe essere un segnale di fiducia.

170. Rilevanza dei segnali sociali

Probabilmente Google analizza la rilevanza tra l’account che condivide il contenuto e il testo che accompagna il link.

171. Segnali sociali a livello di sito

I segnali sociali a livello globale del sito potrebbero aumentare l’autorità del sito e migliorare la visibilità di tutte le pagine.


Segnali del brand

172. Nome del brand nell’anchor text

Anchor text a corrispondenza esatta con il nome del brand sono un semplice, ma forte, segnale per indicare la rilevanza con il brand.

173. Ricerche del brand

Le persone cercano marchi. Se le persone cercano il tuo marchio su Google, questo mostra a Google che il tuo sito è un vero marchio.

174. Ricerche di parole chiave + Brand

Le persone cercano una parola chiave specifica insieme al tuo brand (ad esempio: “EVE Milano fattori di ranking” o “EVE Milano consulenza SEO”)? Se è così, Google potrebbe migliorare il tuo posizionamento quando le persone cercano la parola chiave commerciale/transazionale (consulenza SEO).

175. Il sito ha una pagina Facebook con like

Generalmente i brand hanno pagine Facebook con centinaia o migliaia di like. La quantità di like potrebbe rafforzare i segnali brand ed aumentare la rilevanza del sito per le ricerche legate al brand.

176. Il sito ha un profilo su Twitter con followers

Profili Twitter con molti follower trasmettono un segnale di brand popolare.

177. La pagina ufficiale del brand su Linkedin

La maggior parte delle aziende “reali” ha una pagina ufficiale su Linkedin. Una pagina business su Linkedin collegata al sito potrebbe rappresentare un lieve segnale di brand.

178. I dipendenti sono registrati su Linkedin

Rand Fishkin pensa che avere i profili Linkedin che indicano di lavorare per la tua società è un segnale di brand. A febbraio 2013 il CEO di Google Eric Schmidt ha dichiarato:

All’interno dei risultati di ricerca, le informazioni legate ai profili online verificati saranno classificate più in alto rispetto ai contenuti senza tale verifica, il che comporterà la maggior parte degli utenti clicchera i primi risultati, ovvero quelli verificati.

179. La legittimità degli account social

Un account social con 10.000 followers e 2 post è presumibilmente visto diverso da un account con 10.000 followers e molte interazioni.

180. Menzioni sociali nei siti di notizie

Le aziende più famose vengono quotidianamente menzionate in Google News, alcune di esse hanno anche un box News dedicato nelle SERP per ricerche brand.

181. Co-citazioni non linkanti

Spesso i brand vengono menzionati senza utilizzare link. Si pensa che Google consideri le menzioni testuali del brand (non link) come segnali di brand.

182. Numero di iscritti agli RSS

Il numero di iscritti ai feed RSS potrebbe aiutare a rafforzare i segnali di brand.

183. Località registrata su Google Local/Map

Ogni vera azienda ha un ufficio e probabilmente è anche registrato su siti di attività locali, come anche Google Local. Non avere una referenza di questo genere potrebbe essere un segnale negativo di brand.

184. Partita IVA ed identificazione della sociatà

Moz ha scritto che Google potrebbe valutare diversamente siti riconducibili ad un codice di attività come la partita IVA (Tax-paying business) e siti che non indicano alcun riferimento.


Segnali di Spam on-site

185. Penalità Panda

Siti con contenuti di bassa qualità, in particolare i content-farms, sono meno visibili nelle ricerche dopo essere colpiti dalla penalità Panda.

Linkare a siti poco affidabili e con bassa autorità, come ad esempio siti che vendono farmaci, presiti o materiale pornografico, potrebbe danneggare la visibilità del sito.

187. Redirects

Utilizzare redirect in modo da imbrogliare i motori di ricerca potrebbe causare una de-indicizzazione del sito.

188. Popup e ads invasivi

Il documento Google Rater Guidelines dice che un sito che mostra popup e pubblicità troppo invasiva potrebbe mandare segnali di bassa qualità.

189. Ottimizzazione SEO eccessiva della pagina (Page Over Optimization)

Molti webmaster hanno riportato che, diversamente da Panda, Penguin si focalizza su pagine individuali specialmente per alcuni termini competitivi.

190. Ottimizzazione SEO eccessiva del sito (Site Over Optimization)

Il keyword stuffing, l’header tag stuffing e l’eccessivo utilizzo di parole chiave potrebbero inviare messaggi di SPAM e bassa qualità.

191. Ads above the fold

L’algoritmo specifico per l’analisi del layout delle pagine web penalizza i siti con troppa pubblicità nella parte alta della pagina.

Nascondere i link verso i siti affiliati, in particolar modo attraverso la tecnica del cloacking, potrebbe causare penalità e perdite di ranking.

193. Siti affiliati

Non è un segreto che Google non provi molta simpatia per i siti affiliati, molti SEO pensano che i siti che vendono attraverso una rete di affiliati siano sotto “osservazione speciale”.

194. Contenuto generato automaticamente

Google non è un gran fan nemmeno dei contenuti generati automaticamente. Se l’algoritmo crede che il sito generi contenuto automaticamente potrebbe penalizzarlo o addirittura de-indicizzarlo.

195. Eccessiva manomissione del PageRank (PageRank Sculpting)

Esagerare con il PageRank sculpting con un utilizzo eccessivo del nofollow potrebbe essere interpretato come over-optimization.

196. Indirizzo IP classificato come SPAM

Se l’IP del server è catalogato come SPAM, tutti i siti ospitati su esso potrebbero essere penalizzati.

197. Spam nei meta tag

Fare keyword stuffing nei meta tags potrebbe inviare a Google un segnale di over-optimization se non addirittura SPAM.


Segnali di Spam off-site

Un imprevisto (ed innaturale) incremento del numero di backlinks potrebbe essere un segnale di link acquistati.

199. Penalità Penguin

I siti che vengono penalizzati da Penguin hanno una visibilità notevolmente ridotta.

Avere un profilo di backlink troppo focalizzato su link del tipo usato dai Black Hat SEOs, come commenti nei blog, firme nei forum, potrebbe essere un segnale di tentata manomissione del flusso di PageRank.

201. La rilevanza dei domini che ci linkano

Una analisi di MicroSiteMasters.com ha trovato che i siti con molti link innaturali da domini tematicamente non correlati sono più suscettibili a Peguin.

Google Search Console invia avvisi per link innaturali, gli avvisi generalmente precedono un calo del ranking ma non nel 100% dei casi.

ricevere un numero innaturale di backlinks da siti sullo stesso IP potrebbe essere un segnale di link building attraverso network di blog e siti.

204. Anchor text pericolosi

Ricevere backlinks con anchor text pericolosi, in particolar modo farmaceutici e porno potrebbe essere un segnale di spam o di sito manomesso. Entrambi i casi potrebbero causare perdite di ranking.

205. Penalità manuale

Google pratica anche penalità manuali per casi ecclatanti, come ad esempio il sito Interflora nel 2013.

La vendita di links potrebbe definitivamente impattare sul PageRank indicato nella Toolbar e potrebbe ridurre la visibilità online.

207. Google Sandbox

Alcuni SEO credono che Google applichi una penalità decrescente nel tempo ai siti nuovi che competono su keywords competitive, riducendone progressivamente sempre meno la possibilità di posizionarsi bene nei risultati di ricerca. Una volta che il sito cresce, ottiene backlinks ed autorità, le penalità si azzera permettendogli così di rankare potenzialmente fino alle prime posizioni.

208. Google Dance

Con il termine Google Dance si intendono fluttuazioni di ranking nei risultati di ricerca. Secondo un brevetto di Google questo fenomeno potrebbe essere generato per creare incertezza a chi cerca di manomettere il sistema di posizionamento.

209. Disavow tool

Utilizzare lo strumento per la rimozione dei backlink potrebbe aiutare ad uscire da una penalità manuale o dell’algoritmo per tutti i siti che sono stati vittima di SEO negativo

210. Richiesta di riconsiderazione

Una richiesta di riconsiderazione andata a buon fine può rimuovere una penalità inflitta.


Referenze e approfondimenti

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Autore

Commenti |5

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  1. Giovanni Sacheli 754 risposte

    Ciao Guglielmo, ho impiegato diversi giorni ad organizzare tutte le informazioni e sapere che possono essere utili anche ad altre persone mi fa molto piacere :) Grazie per aver lasciato il commento!

  2. Guglielmo Cornelli 3 commenti

    Ciao @Giovanni,
    complimenti per i tuoi articoli, questo in particolare racchiude un pò le possibilità che, per quest’anno, avremo per dare una spiegazione al nostro ranking.

    Continua così ;)

  3. Guglielmo Cornelli 3 commenti

    Ci credo, ottima, davvero ottima raccolta!! La custodirò come un cimelio storico. Se non ti dispiace, la condividerò sui miei canali, partendo da Scoop.it ;)

    http://sco.lt/5KHp2X

    Buona giornata :)
    Guglielmo

    1. Giovanni Sacheli 754 risposte

      Grazie, ogni condivisione è molto apprezzata :)

  4. Alessandro 1 commento

    Un lavoro davvero ottimo e capillare, complimenti! Anch’io sul mio blog mi sono cimentato nello stilare una lista simile: è davvero un lavoraccio! :-)

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