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Quanto devo scrivere? Quanto deve essere lungo il contenuto? Questa è una domanda frequente per chi lavora su un sito web e non ha una risposta esatta.

La risposta come al solito è… Dipende! Dipende da molti fattori, come dal settore, dipende dall’intento, dipende da quello che fanno i TOP competitor, dipende da quello che si aspetta l’utente finale.

Quando inizio a scrivere un articolo la mia preoccupazione è quella di inserire informazioni più complete possibile, questo mi porta spesso a scrivere contenuti abbastanza lunghi.

300 parole bastano per rankare? Meglio 350?400, che faccio, lascio?

Sebbene non si possa generalizzare indicando un numero di parole adatto per tutti i siti web, la tendenza è quella di consigliare almeno 350 parole per articolo.

Vediamo come puoi verificare da solo quanto scrivere. La prova del nove però la devi fare sui tuoi contenuti, quali articoli ti portano più traffico da Google? Quanto sono dettagliati?

Sto parlando di traffico organico, SEO, niente social, referral & co., altrimenti finiamo in un altro campo. In questa analisi non mi interessa capire qual’è la lunghezza media degli articoli più condivisi, ma degli articoli più visibili e cliccati su Google.

Come trovare la lunghezza giusta?

Oggi ti mostro come analizzo i dati di un sito web per trovare la risposta a questa domanda, tu potrai (e dovrai!) replicare l’analisi con i tuoi dati. Il grafico ed i numeri mostrati in questa guida infatti appartengono ad un blog di nicchia e non possono essere considerati validi anche per altri argomenti.

Prima di partire vediamo cosa vogliamo ottenere… Mi interessa trovare il range di parole di un articolo che in media performa meglio su Google. Mi servono alcuni dati da Google Analytics e una scansione con Screaming Frog, per finire una bella tabella Pivot. Vediamo passo dopo passo come procedere.

Dati alla mano

  1. Ho scaricato i dati di traffico organico degli ultimi due anni da Google Analytics – AREA GIALLA. Nel database ho mantenuto le colonne “Pagina di destinazione” e “Sessioni”.
  2. Ho pulito il database unendo URL con parametri a quelli canonici e cancellando le righe non utili.
  3. Con Screaming Frog ho scansionato la lista di URL scaricata da Analytics e ho esportato i dati mantenendo le colonne “URL” e “Word Count”.
  4. Con la formula vLookUp ho importato la colonna “Word Count” dal database di Screaming Frog al database scaricato da Google Analytics.
  5. Nel database di Google Analytics ho raggruppato le pagine in base al numero di parole contenute. La scala generata è visibile come asse orizzontale del grafico e contiene range [0-300], [300-600], … [7.000-9.000]
  6. Per ogni range ho sommato (con la tabella Pivot) le visite organiche ottenute dai singoli articoli nel periodo di riferimento – BARRE ARANCIO.
  7. Per ogni range ho calcolato l’indice Sessioni/Articolo che rappresenta quante visite ha generato in media ogni singolo articolo di quel range – LINEA VERDE. Questo è il valore cruciale dell’analisi, il valore che mi valorizzerà il range più efficiente.

La tabella con i dati finali è questa:

RangeSessioniConteggio ArticoliSessioni/Articolo
0-300369492
300-6002.7134678
600-9009795119
900-12005.65749115
1200-15006.18442147
1500-180011.85552228
1800-210013.89121661
2100-240012.69214907
2400-27001.6093536
2700-30006455129
3000-33002.9674742
3300-36002402120
3600-39005.49451.099
4500-48001.0552528
4800-50008301830
5000-70001.8793626
7000-900014.89152.978

Distribuzione traffico organico contenuti lunghezza differente

Dalla tabella ho creato il grafico:

Distribuzione traffico organico contenuti lunghezza differente
Distribuzione traffico organico contenuti lunghezza differente – Clicca per ingrandire

Considerazioni

Dal grafico si possono trarre alcune conclusioni interessanti:

  • la linea verde, il trend che mi interessa, sembra avere un andamento in crescita direttamente correlato alla crescita delle parole di un articolo
  • gli articoli lunghi hanno in media un alto tasso di Sessioni/Articolo
  • gli articoli lunghi almeno 1.800 parole ottengono un tasso medio Sessioni/Articolo superiore ad articoli con lunghezza inferiore alle 1.800 parole
  • i 3 valori massimi nel tasso Sessioni/Articolo li ottengono i range 1) 7000-9000, 2) 3600-3900, 3) 2100-2400
  • articoli con meno di 1.500 parole sono molto frequenti nel sito analizzato (corti< 1.500 –> #150 = 56%; lunghi>1.500 –> #117 = 44%) ma nella totalità generano meno visite (15.902 – 19%) rispetto alla minoranza di articoli più lunghi (68.048 – 81%)
Questo significa che il 44% degli articoli genera l’81% del traffico da Google. In altre parole, potrei cancellare il 56% degli articoli e perdere solo il 19% di traffico.

Dall’analisi appare che gli articoli superiore a 1.800 parole abbiano un’efficacia SEO superiore, ovvero ogni articolo scritto genera un maggiore volume di traffico organico. Un articolo lungo richiede molto impegno per essere scritto ma, nel tempo, Google premia.

Gli articoli brevi sono più semplici e rapidi da scrivere, infatti gli articoli da 300 a 1.800 parole sono i più frequenti nell’analisi (area gialla) ma tutti insieme non generano nemmeno il 20% del traffico organico di tutto il sito web. Vale la pena dedicare poco tempo per un articolo breve che porterà pochi risultati?

Come scritto all’inizio di questo articolo… Dipende, per il sito che ho analizzato consiglierei nuove linee guida SEO copywriting per alcuni mesi per vedere come va!

Post Scriptum

L’analisi è volutamente semplificata, molti altri fattori sociali e di web analytics potrebbero (e dovrebbero!) essere considerati, come ad esempio le conversioni, le condivisioni, la frequenza di rimbalzo, il tempo medio di permanenza sulla pagina piuttosto che le pagine per sessione. Un esempio di analisi dei contenuti basata su social e web analytics la puoi trovare qui.

Anche l’argomento trattato in un articolo andrebbe ad influire sul suo traffico potenziale. Come per tutte le analisi, è importante capire i dati e valutarli in ambiti molto specifici. I risultati, ad ogni modo, saranno indicazioni e trend generali.

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Autore

Commenti |2

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  1. Michele Leo 1 commento

    Ciao Giovanni, leggendo quest’articolo convengo subito con la prima cosa che dici. La tua analisi è davvero ben sviluppata, ma sostanzialmente tutto dipende dal contesto in cui un contenuto viene prodotto, altrimenti potremmo anche cominciare a domandarci quanti tag è opportuno inserire in un articolo…

  2. Lorenzo 4 commenti

    Interessantissimo Giovanni.
    Sarebbe eccezionale se potessi fare un video con tutti gli step descritti nel paragrafo “Dati alla mano”.
    Perdonami, non vorrei chiedere troppo.

    Grazie in anticipo.

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