Durante un SEO audit arriva prima o poi il momento di dover analizzare i link interni, e quindi anche gli anchor text, ovvero le ancore di testo dei link interni al sito web.
Anchor text non è altro che il testo cliccabile di un link:
<a href="http://www.esempio.it">Anchor Text</a>
Analizzare le ancore interne è importante perchè Google utilizza questi elementi per associare termini e concetti alle pagine di destinazione. Un link con ancora “figurine di calcio” porterà Google ad associare il termine “figurine di calcio” alla pagina di destinazione del link. Dare ad utenti e motori di ricerca messaggi mirati e coerenti è fondamentale per una buona linking interna e quindi una buona SEO.
Vedremo, attraverso un paio di analisi svolte con Screaming Frog ed Excel, come aiutare Google a non fare confusione, fornendo a lui ed utenti indicazioni (link interni) coerenti.
Riassunto del processo
- Eseguire scansione con Screaming Frog
- Scaricare il report all anchor text
- Creare una tabella pivot
- Visualizzare anchor text/URL e ricorrenze delle anchor text
- Visualizzare URL/anchor text e ricorrenze URL
Per prima cosa imposta Screaming Frog nel modo più semplice possibile, verifica con la scansione solo i link interni delle pagine indicizzabili, scansiona la sitemap.xml. Disabilita tutto il resto.
Come ultima configurazione ti consiglio di impostare “Rispetta il tag rel canonical”, vedi tabella Advanced:
Spider Configuration > Advanced > Respect Rel Canonical
Ricordati che le impostazioni dello spider possono cambiare drasticamente i risultati della scansione, assicurati di regolare Screaming Frog in modo specifico per il tuo sito web altrimenti vedrai dati non reali.
Quando lo spider ha terminato la scansione del sito web esporta il report All Anchor Text che trovi nel menu Bulk:
Bulk Export > Links > All Anchor Text
Questo report è probabilmente uno dei pià pesanti che può generare Screaming Frog. Un sito mediamente grande potrebbe generare milioni di combinazioni tra Source/Destination/Anchor Text. Questo significa che per alcuni siti web particolarmente grandi il report sarà suddiviso in più fogli Excel, rendendo più complesso fare l’analisi che vedremo in questa guida.
Una volta esportato il file Excel ottieni una tabella del genere.
Useremo tutti i dati, ma quelli particolarmente utili in questa situazione sono nelle colonne:
- Source: la pagina che contiene il link.
- Destination: la destinazione del link, ovvero il valore definito nell’attributo href.
- Anchor: il testo cliccabile del link, l’ancora.
La tabella del file export mostra tutti i link interni del sito e, come potrai notare, è molto estesa. In alcuni casi potrebbe essere difficile da analizzare, meglio aggregare i dati in una tabella pivot.
Seleziona tutti i dati del foglio Excel cliccando il quadrato sopra la riga 1 e a sinistra della colonna A, poi inserisci una tabella pivot aprendo il menu Insert:
Inser > Pivot Table > From Table/Range
Inserisci la tabella in un nuovo foglio e premi OK.
Ora configura la tabella pivot in modo da visualizzare anchor text/URL nelle righe e ricorrenze delle anchor text nei valori. Usa l’area a destra dello schermo per impostare la tabella pivot: trascina gli elementi Destination e Anchor dalla lista superiore ai riquadri inferiori, come mostrato nell’immagine che segue.
Con questa visualizzazione puoi notare subito due aspetti molto importanti:
- quali sono gli anchor text più diffusi nel sito
- incoerenza delle ancore interne, ovvero se stai linkando con la stessa ancora pagine differenti
Quali sono gli anchor text più diffusi nel sito
Aspetto molto importante. Le ancore più diffuse sono relative ai servizi e ai prodotti che vuoi posizionare oppure usano parole non strategiche? In certi siti può capitare di trovare che le ancore più diffuse tra i link interni sono informazioni non strategiche, parole chiave che non ha valore posizionare. Fare pulizia può aiutare Google e utenti a raggiungere le pagine importanti per il tuo business.
Incoerenza delle ancore nei link interni
Le ancore dei link interni sono come indicazioni stradali per Google: ogni ancora viene associata alla destinazione. Se usi le stesse ancore per indicare destinazioni differenti generi confusione, sia negli utenti che nei motori di ricerca. Le ancore dei link interni devobo essere coerenti.
Ora proviamo a guardare i dati in modo differente. Copia il foglio e crea un’altra tabella invertendo gli elementi della precedente pivot.
Configura la nuova tabella pivot per vedere URL/anchor text e ricorrenze degli URL.
Con questa visualizzazione puoi notare altri due aspetti molto importanti:
- quali sono gli URL più linkati internamente al sito
- La consistenza e la varianza delle ancore utilizzate per linkare ciascun URL
Le pagine più linkate internamente
Con questa visualizzazione dei dati (IMG 6) vediamo quali sono gli URL più linkati internamente al sito web e, aprendo l’alberatura, troviamo anche con quali anchor text. Utile, no?
Consistenza e varianza delle anchor text
Quando si lancia un nuovo sito web è importante focalizzare tutte le energie in piccoli traguardi costanti. Un nuovo sito è debole, puntare traguardi oltre le proprie possibilità annullerebbe ogni possibile risultato.
Cerca una keyword strategica per il servizio o prodotto che vendi online, genera una long tail, una parola dettagliata e con poca competizione, e usa sempre quell’ancora per linkare la tua pagina commerciale, almeno all’inizio.
In genere è buona norma linkare una pagina sempre con la stessa ancora, almeno finchè la pagina non inizia ad ottenere visibilità e quindi posizionamenti interessanti per la specifica query usata nell’anchor text. Una volta consolidato il posizionamento in SERP è possibile iniziare a linkare la pagina con varianti della parola chiave iniziale, in modo da inviare a Google più segnali, sempre coerenti, sulle finalità del link di destinazione.
Tutte queste considerazioni aiutano ad ottimizzare il sito web e a renderlo più chiaro e comprensibile a Google.
Di questo argomento ne parlavo pochi giorni fa con il mitico Stefano Rigazio, amico e collega, in una videochiamata. Trovi l’estratto nel video che segue:
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