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Nell’evoluto ecosistema del SEO moderno, la gestione dei backlink ha assunto un ruolo cruciale nel definire la reputazione di un sito web. Tuttavia, mentre ci sforziamo di costruire un profilo di backlink solido e autorevole, ci imbattiamo spesso in una sfida inaspettata: i backlink spam o la negative SEO.

Tra questi, una particolare tipologia di link, che termina con “-k.html”, ha recentemente guadagnato notorietà per il suo impatto potenzialmente negativo sui profili di backlink di siti web rispettabili.

Online si trovano facilmente pagine che ne parlano:

  • https://support.google.com/webmasters/thread/228460364/recieving-spammy-links-to-images-from-pages-ending-with-k-html
  • https://www.blackhatworld.com/seo/wtf-are-these-spammy-links-ending-in-k-html.1492143/
  • https://blog.paranoidpenguin.net/2023/10/about-all-those-k-html-backlinks-to-your-website/
  • https://www.buildersociety.com/threads/whats-with-all-the-links-ending-in-k-html.7253/
  • https://www.reddit.com/r/SEO/comments/zfkt1k/weird_backlinks_on_my_new_website/
  • https://community.shopify.com/c/technical-q-a/shopify-website-getting-spam-backlinks/td-p/2290845

Questa guida è stata meticolosamente sviluppata per fornire ai professionisti SEO un’analisi approfondita e strategie concrete per affrontare questa specifica forma di backlink spam. Il nostro obiettivo è quello di navigare attraverso le acque talvolta turbolente della SEO, offrendo una comprensione chiarificatrice di come questi link spam influenzano il vostro sito e illustrando tattiche efficaci per mitigarne l’impatto.

Tratteremo non solo l’identificazione e l’analisi di questi backlink problematici, ma esploreremo anche strumenti avanzati e metodi per la loro gestione. Questa guida è pensata come un faro per orientare i professionisti SEO attraverso la complessità di una sfida emergente, equipaggiandoli con le conoscenze e le competenze necessarie per proteggere l’integrità del loro lavoro in un panorama digitale in costante evoluzione.

Prepariamoci quindi a immergerci in un viaggio informativo, scoprendo insieme come trasformare questa sfida in un’opportunità per rafforzare ulteriormente il nostro approccio al SEO moderno.

I backlink spam sono collegamenti in entrata verso un sito web da fonti di bassa qualità, non autorevoli o irrilevanti. Questi link sono spesso generati artificialmente o tramite tecniche di black-hat SEO, con l’obiettivo di manipolare il ranking di un sito nei motori di ricerca. Diversamente dai backlink legittimi, che sono un segnale di fiducia e di rilevanza, i backlink spam sono generalmente considerati nocivi per la salute SEO di un sito.

Un esempio tipico di backlink spam è un link in entrata da un URL che termina in “-k.html”, come ad esempio sitoiweb.com/pagina-k.html.

Questi URL sono generati in siti web spesso hackerati, violati e compromessi da persone infelici e che hanno poco da fare nella vita.

Questi spammer creano collegamenti automatici verso immagini o contenuti di altri siti senza un contesto o un valore aggiunto reale.

Questi link non solo sono irrilevanti, ma possono anche essere dannosi per diversi motivi:

  • Danneggiare la Reputazione: Collegamenti da siti spam o non affidabili possono danneggiare la reputazione del tuo sito agli occhi dei motori di ricerca.
  • Penalizzazioni: Google e altri motori di ricerca possono penalizzare i siti che hanno un profilo di backlink di bassa qualità, riducendo il loro ranking o rimuovendoli completamente dai risultati di ricerca.
  • Associazioni Negative: Backlink da siti di spam possono creare associazioni negative, suggerendo una connessione tra il tuo sito e contenuti o pratiche discutibili.

I backlink spam rappresentano un rischio significativo per la salute SEO di un sito. È fondamentale per i professionisti SEO non solo riconoscere e identificare questi backlink, ma anche adottare misure proattive per mitigarne gli impatti negativi. La prossima sezione esplorerà come affrontare efficacemente questa sfida.

Nell’esempio che segue vediamo una schermata di semrush che indica la presenza di backlink verso il mio blog da pagine web che terminano in “-k.html”.

Visto che parliamo di oltre 10.000 backlink di questi tipo, la prima cosa che ho pensato è stata che fosse un pattern. Una breve ricerca online ha poi convalidato l’ipotesi. Ci sono network di spam che usano questo metodo: violano siti web, generano pagine di bassa qualità e da quelle pagine linkano il malcapitato.

Nell’ambito del SEO, uno dei compiti più cruciali è l’analisi e la gestione del profilo di backlink di un sito. Per farlo in modo efficace, ci si avvale di vari strumenti, che permettono non solo di rilevare i backlink, ma anche di valutarne la qualità e l’eventuale natura spam. Ecco alcuni strumenti chiave e gli elementi da analizzare:

Strumenti Utili per Analizzare il Profilo di Backlink:

  • Sistrix.com: Un’interfaccia user-friendly e dati dettagliati lo rendono uno strumento preferito da molti SEO professionisti per l’analisi dei backlink.
  • Ahrefs.com: Nota per la sua vasta database di backlink e aggiornamenti frequenti, Ahrefs è ottimo per monitorare i nuovi backlink e quelli persi nel tempo.
  • Majestic.com: Famoso per i suoi due metriche uniche, Citation Flow e Trust Flow, Majestic aiuta a valutare la qualità e l’affidabilità dei backlink.
  • Semrush.com: Oltre all’analisi dei backlink, Semrush offre una gamma completa di strumenti SEO, inclusa la ricerca di parole chiave e l’analisi dei competitor.

Elementi da Analizzare:

  • Ancore di Testo: Prestare attenzione alle ancore di testo non rilevanti. Un’eccessiva presenza di anchor text ottimizzate o non pertinenti può essere un segnale di manipolazione.
  • Pagine di Destinazione: Attenzione a pagine strane, non esistenti, o link verso immagini. Questi possono indicare un tentativo di manipolare il profilo di backlink.
  • Pagine di Origine: Cercare pattern ricorrenti, come URL che terminano in “-k.html”. La ripetizione di tali schemi può indicare una strategia di link building spam.
  • TLD Strani: Backlink da TLD come Cina, Corea, Russia, Vietnam, ecc., dovrebbero essere controllati con attenzione, soprattutto se non pertinenti alla geografia del sito target.

La gestione dei backlink spam è una componente essenziale della manutenzione SEO. I backlink spam possono danneggiare il tuo ranking e la reputazione del tuo sito. Ecco alcune delle migliori pratiche per identificare e annullare l’effetto dei backlink spam:

  1. Identificazione dei Backlink Spam: Prima di tutto, è fondamentale identificare quali backlink sono considerati spam. Questi spesso provengono da siti con bassa autorevolezza di dominio, contenuti di scarsa qualità o irrilevanti, o da siti che sembrano essere stati compromessi. Utilizza strumenti come Ahrefs, SEMrush, o Google Search Console per monitorare e valutare i tuoi backlink.
  2. Valutazione e Classificazione: Dopo aver identificato i backlink sospetti, valutali in base alla loro qualità e rilevanza. Classifica i backlink in base alla loro potenziale nocività. Questo ti aiuterà a determinare quali backlink devono essere rimossi per primi.
  3. Contatto con i Webmaster: Per i backlink che desideri rimuovere, il primo passo è contattare i webmaster dei siti di origine. Invia loro una richiesta educata e diretta per rimuovere il backlink o per trasformarlo in nofollow. Questo approccio funziona spesso, ma potrebbe non essere sempre efficace.
  4. Uso dello Strumento di Disavow di Google: Se il contatto diretto non funziona o se il backlink è troppo dannoso, utilizza lo strumento di disavow di Google. Ciò indicherà a Google di ignorare questi backlink nel processo di valutazione del tuo sito. Questo strumento deve essere utilizzato con cautela, solo per backlink veramente dannosi.
  5. Monitoraggio e Revisione Continui: Dopo aver preso misure per annullare i backlink spam, continua a monitorare il tuo profilo di backlink. Questo ti permetterà di identificare e reagire rapidamente a nuovi backlink spam. Revisiona periodicamente l’efficacia delle tue azioni e adatta la tua strategia di conseguenza.
  6. Prevenzione Attiva: Infine, implementa strategie di prevenzione per ridurre l’accumulo di backlink spam in futuro. Questo può includere la protezione da hotlinking per le immagini, oppure migliorare la sicurezza del tuo sito, creare nuovi backlink di alta qualità per “combattere” quelli negativi, utilizzare tecniche di link building etiche, e stabilire filtri per backlink nei tuoi strumenti di monitoraggio SEO.

Implementando queste pratiche, puoi minimizzare l’impatto negativo dei backlink spam sul tuo sito e mantenere un profilo di backlink sano che supporti il tuo ranking SEO. Ricorda che la gestione dei backlink è un processo continuo che richiede attenzione e adattamento regolari.

Prevenzione e Sicurezza

Per concludere, è essenziale sottolineare l’importanza di un approccio proattivo e attento.

Utilizzo Strategico degli Strumenti SEO

Fai uso degli strumenti di analisi backlink menzionati (come Ahrefs, SEMrush, Sistrix, e Majestic) per configurare avvisi automatici. Questi avvisi devono essere impostati per identificare pattern specifici che potrebbero indicare backlink spam. Ad esempio, potresti configurare alert per:

  • Link che puntano verso immagini.
  • Link con ancore di testo sospette.
  • Link che puntano a URL che restituiscono errori 404.
  • Link provenienti da pagine che includono “-k.html” nel loro URL o che seguono pattern ricorrenti in altri backlink.

Configurando questi avvisi, sarai in grado di identificare rapidamente i potenziali backlink spam e di agire di conseguenza.

Monitoraggio Costante e Azione Rapida

La chiave per mitigare l’effetto dei backlink spam è un monitoraggio costante del tuo profilo di backlink. Grazie ai tool di analisi, puoi tenere sotto controllo quasi in tempo reale l’evoluzione del tuo profilo di backlink e intervenire tempestivamente in caso di attività sospette. Questa vigilanza continua ti permette di:

  • Identificare rapidamente i backlink spam.
  • Valutare il loro potenziale impatto sul tuo sito.
  • Prendere misure immediate per neutralizzarne gli effetti, come il contatto diretto con i webmaster o l’utilizzo dello strumento di disavow di Google.

La gestione dei backlink spam è un aspetto fondamentale della manutenzione SEO che richiede attenzione e dedizione. Implementando le strategie e le tecniche discusse in questa guida, puoi proteggere il tuo sito dai rischi associati ai backlink spam. Ricorda che la prevenzione è sempre meglio della cura; quindi, adottare un approccio proattivo non solo preserva la salute del tuo sito web, ma rafforza anche la tua strategia SEO complessiva.

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Commenti |4

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  1. Francesco Margherita 1 commento

    Ciao Giovanni, i link spam da pagine che finiscono sempre con “-k.html” non hanno impatto sul posizionamento, proprio in virtù del fatto che sono facilissimi da mappare, tanto per noi quanto per Google.

    1. Giovanni Sacheli 760 risposte

      Ciao Francesco! Grazie del tuo commento.
      Ammiro la tua sicurezza in questa affermazione. Io purtroppo l’ho persa.
      Nella mia carriera ho imparato a non dare mai nulla per sontato, soprattutto quando parliamo di Google.
      Lo stesso fattore può essere ignorato in un sito web, preso come elemento negativo in un altro sito e positivo per un altro ancora.
      L’immensa lista di combinazioni di fattori di ranking crea sfumature e risultati spesso imprevedibili.
      Quindi, non posso che consigliare di mantenere curato il proprio profilo di backlink e aiutare Google dove possibile, anche per backlink da pagine con “-k.html” nerll’URL. Perché il caso particolare si trova sempre nel web, vedi queste pagine legittime:

      https://www.dsm.com/personal-care/en_US/products/emulsifiers/amphisol-k.html
      https://www.gesundheit.gv.at/leben/ernaehrung/vitamine-mineralstoffe/fettloesliche-vitamine/vitamin-k.html

      Lasciar fare a Google? Se posso evitare è meglio :)

  2. Salvuccio 1 commento

    Ciao Giovanni,
    Nel nostro caso si parla di migliaia di link di questo tipo con URL che finiscono con -k.html.
    Come faccio gestire un così elevato numero di siti nel file disavow di Google?
    Nel caso volessi anche mettere in campo il blocco dell’hotlinking tramite htaccess, dovrei inserire una lista infinita di siti da escludere.

    Spesso, quando provo a cliccare le url che ci linkano, segnalate da Semrush , poi in effetti il link o l’immagine non c’è più.

    1. Giovanni Sacheli 760 risposte

      Ciao Salvo, grazie per il commento.
      Nel Disavow tool puoi inserire anche i soli domini, senza dover elencare tutti i singoli URL.
      Mentre l’hotlinking potresti bloccarlo a monte, per tutti.

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