Nella pagina dei risultati di Google, la SERP (Search Engine Results Page), possiamo generalmente trovare da 10 a più siti web. Alcuni degli spazi sono gratuiti, mentre altri a pagamento.
Il layout della SERP può cambiare in base al device dell’utente ed in base all’intento di ricerca. Cercare un dentista è molto diverso dal cercare un tutorial per tagliare i capelli.
Alcune ricerche possono attivare un box con la mappa, altre ricerche possono attivare caroselli di vario genere, le tipologie di risultati sono davvero molti. Qualche anno fa Moz aveva provato a raccoglierle tutte in una Mega-SERP, oggi la situazione è ancora più varia. Google ha creato una pagina che racchiude tutte le SERP features che possiamo incontrare.
Una query commerciale attiva quasi sempre i risultati a pagamento, gli Ads, che si mescolano con i risultati gratuiti detti anche “risultati organici”. Considerando che circa il 50% degli utenti di Google non sa riconoscere un risultato organico da uno a pagamento, credo sia utile mostrare qualche esempio. Quando si cercano determinate informazioni è importante sapere se un sito web è in prima pagina perché meritevole oppure semplicemente perché ha pagato Google. Non credi?
Nella SERP per la query “Samsung s10” tutta la sezione above the fold è occupata da annunci, in questo caso un carosello Google Shopping in alto, seguito da un annuncio Search. Gli annunci sono segnalati con piccole etichette:
- “Sponsored” per Google Shopping in inglese, mentre se cerchi in italiano vedrai “Sponsorizzato”.
- “Ad” per l’annuncio Search (Ad sta per Advertising) nelle SERP in inglese, mentre per l’italiano viene mostrata l’etichetta “Annuncio”.
In questo esempio vediamo la differenza tra un risultato a pagamento ed un risultato naturale, gratuito. Come vedi il risultato rganico non ha alcuna etichetta o dicitura, mentre il primo è taggato come “Annuncio”.
In passato i risultati a pagamento erano ben contraddistinti da quelli organici. Con il passare degli anni Google ha reso sempre più difficile distinguere le due tipologie di risultato dato che l’utente medio tende a non fidarsi degli annunci a pagamento. Per intenderci, questo era un annuncio in una SERP del 2001:
I risultati a pagamento avevano il tag “Sponsored” ed anche lo sfondo di colore differente ed è stato così fino al 2014. Da quel momento in poi gli annunci hanno lo sfondo bianco e sono più difficili da distinguere:
In questa pagina puoi trovare una time line ben fatta con i vari progressi grafici delle SERP di Google, puoi vedere i cambiamenti da quando ancora non esistevano i risultati a pagamento fino ad oggi.