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Se c’è una cosa che mi fa battere il cuore più di un sito web ottimizzato, è un nuovo tool da esplorare. Da buon nerd, ho passato gli ultimi 15 anni a smanettare con ogni strumento SEO che mi capitava sotto mano, e se c’è un tool che non manca mai nella mia “cassetta degli attrezzi”, quello è Screaming Frog (anni fa scrissi una lunga guida).

Screaming Frog non è solo un software, è il coltellino svizzero di ogni SEO che si rispetti. Lo uso per fare audit, estrarre dati, scoprire segreti nascosti, analizzare metadati e molto altro ancora. Ecco perché voglio condividere con voi una guida su come sfruttare al massimo le sue potenzialità, soprattutto quando lo si integra con altri strumenti di web analytics. Ci possono essere casi in cui desideri combinare le metriche provenienti da questi strumenti. Infatti, Screaming Frog può essere utilizzato anche oltre il classico audit SEO, sfruttando le sue capacità API, chiamate API Access, per integrare metriche da altri strumenti di web analytics.

Un semplice audit SEO si trasforma così in un audit di digital analytics completo.

Cosa sono le API?

Le API, o Application Programming Interfaces, sono un modo per far comunicare tra loro diverse applicazioni software. In altre parole, un’API è come un intermediario che permette a due programmi diversi di “parlare” tra loro e scambiarsi informazioni in modo controllato e sicuro.

Quando parliamo di collegare Screaming Frog con altri software, come Google Analytics, Google Search Console, Ahrefs, o PageSpeed Insights, utilizziamo le API di questi strumenti per fare in modo che possano “parlare” con Screaming Frog. Questo è utile perché Screaming Frog, da solo, è progettato per eseguire principalmente audit SEO su un sito web, ma può fare molto di più se ha accesso ai dati provenienti da altri strumenti di web analytics.

Come Utilizzare l’API di Screaming Frog

Apri Screaming Frog. In alto a sinistra, sotto Configuration, troverai la voce API Access.

Come Utilizzare l'API di Screaming Frog

Configura ciascuno strumento per ottenere i dati di cui hai bisogno.

Nota: In questo tutorial userò Screaming Frog, Google Analytics, Google Search Console, Page Speed Insights e Ahrefs. Puoi utilizzare anche Majestic e Moz, poiché l’approccio è simile.

Integrazione con Google Analytics (GA4)

Integrazione con Google Analytics (GA4)
  • Sotto Account information, clicca su Connect to New Account per autorizzare Screaming Frog a connettersi con il tuo account Google Analytics.
Integrazione con Google Analytics (GA4)
  • Clicca su Sign in with Google. Apparirà un prompt che conferma la connessione avvenuta con successo. Scegli l’account, la proprietà e la vista di Google Analytics da cui desideri ottenere i dati.
  • Seleziona il segmento All Users. Il segmento può variare in base alle tue esigenze: traffico desktop, mobile, organico, ecc.
  • Imposta l’intervallo di date. Puoi iniziare con il mese scorso.
  • Scegli le metriche che preferisci. Per questo tutorial, utilizziamo Sessions, Bounce Rate e Goal 1 Conversions. Questi sono identificati come ga:sessions, ga:bounceRate e ga:goal1Completions.
  • Se gestisci un sito eCommerce, seleziona transactions (identificato come ga:transactions in Google Analytics).
  • Lascia le impostazioni di Dimensions e General come predefinite.
  • Clicca su OK.

Integrazione con Google Search Console

Integrazione con Google Search Console
  • Come per la configurazione di Google Analytics, clicca su Sign in with Google per autorizzare Screaming Frog a connettersi al tuo account Google Search Console.
Integrazione con Google Search Console
  • Clicca su Connect. Scegli la proprietà di Google Search Console da cui desideri ottenere i dati.
  • Controlla e imposta a piacere tutti i tab presenti nel pannello: Date range, Metrics, Dimensions, Filters e General.
  • Assicurati che l’intervallo di date sia lo stesso utilizzato in Google Analytics per mantenere la coerenza.
  • Lascia le impostazioni di Dimension Filter come predefinite, a meno che tu non voglia selezionare un paese o un dispositivo specifico.
  • Lascia le impostazioni generali su default.
  • Clicca su OK.

Integrazione con PageSpeed Insights

Integrazione con PageSpeed Insights
  • PageSpeed Insights richiede una chiave API se vuoi usare il sistema di analisi online comprensivo di report CrUX. In alternativa puoi usare gli algoritmi di Lighthouse localmente.
Integrazione con PageSpeed Insights
  1. Clicca su create an API key o vai qui per ottenerne una.
  2. Inserisci la tua chiave API e clicca su Connect. Apparirà un prompt verde che conferma la connessione avvenuta con successo.
  3. Sotto Metrics, scegli Desktop o Mobile (predefinito) per impostare l’emulazione del device, mantenendo la coerenza con gli strumenti precedenti.
  4. Per questo tutorial, seleziona tutte le metriche disponibili.
  5. Clicca su OK.
Integrazione con PageSpeed Insights

Integrazione con Ahrefs

Integrazione con Ahrefs
  • Anche Ahrefs richiede una chiave API.
Integrazione con Ahrefs
  1. Clicca su generate an API access token e segui le istruzioni per ottenere la tua chiave API di Ahrefs.
  2. Inserisci la chiave API e clicca su Connect. Apparirà un prompt verde che conferma la connessione avvenuta con successo.
  3. Sotto Metrics, seleziona RefDomains sotto URL (Exact URL http + https).
  4. Clicca su OK.

Esegui la scansione con Screaming Frog

Il processo di crawl richiederà più tempo del solito perché Screaming Frog dovrà recuperare i dati dagli altri strumenti. Anche se Screaming Frog potrebbe aver completato il suo lavoro, gli altri strumenti potrebbero essere ancora in esecuzione.

Esegui il Crawl con Screaming Frog

Esporta i Dati e Ripuliscili

Esporta i dati mentre sei nella scheda Internal per catturare tutte le colonne importanti, che dovrai ripulire successivamente. Apri il file con Excel e rimuovi i dati non necessari, mantenendo solo quelli che ti servono.

Esporta i Dati e Ripuliscili

Che Cosa Puoi Scoprire da Questi Dati?

Collegare Google Analytics e Google Search Console tramite Screaming Frog ti permette di fare analisi molto utili per ottimizzare il tuo sito. Ad esempio, puoi individuare pagine che non hanno generato traffico, il che potrebbe indicare che queste pagine sono poco utili. In questi casi, hai diverse opzioni: puoi ottimizzarle per renderle più rilevanti, rimuoverle se non servono più, o addirittura deindicizzarle per evitare che danneggino il rendimento complessivo del sito.

Un’altra analisi interessante è confrontare il numero di click organici con il numero di link interni. Questo ti aiuta a capire se la distribuzione dei link interni è effettivamente meritocratica, ovvero se stai spingendo le pagine giuste. Potresti scoprire che ci sono pagine che ricevono molti click ma hanno pochi link interni, o viceversa. In entrambi i casi, c’è margine di ottimizzazione: aumentare i link interni verso pagine che meritano più visibilità o ridistribuirli in modo più equo. Queste sono tutte situazioni che, se ottimizzate, possono migliorare significativamente le performance SEO del tuo sito.

Puoi scoprire molte cose analizzando i dati del tuo sito web. Fai le domande giuste in base ai tuoi obiettivi e alle metriche che hai integrato. Ecco alcune intuizioni che potresti ottenere:

  • Quali sono le pagine più linkate con pochi outlink?
    Aumenta i link interni verso altre pagine per migliorare l’engagement degli utenti e passare l’autorità SEO.
  • Quali post del blog hanno un bounce rate basso ma pochi domini di riferimento?
    Fai più outreach SEO per queste pagine, perché il contenuto potrebbe essere rilevante per il pubblico target.
  • Quali pagine hanno alte conversioni ma una velocità di caricamento bassa?
    Ottimizza la velocità per ottenere più conversioni.
  • Quali pagine hanno alte impressioni su Google Search ma poco traffico?
    Sperimenta con diversi tag title SEO per aumentare i clic.
  • Quali pagine hanno molti domini di riferimento ma una bassa posizione su Google Search?
    Verifica il contenuto on-page e controlla se le pagine stanno targettizzando le giuste parole chiave SEO.
  • Quali post del blog hanno un elevato numero di parole ma poche impressioni e backlink su Google Search?
    Fai più outreach SEO poiché i post potrebbero essere una risorsa utile che può posizionarsi meglio su Google.
  • Quali post del blog hanno una buona visibilità su Google ma un basso numero di parole?
    Rielabora i post del blog, aggiungi contenuti rilevanti per aumentare le possibilità di posizionamento.
  • Quali pagine con molti backlink e traffico restituiscono un codice di stato 404?
    Reindirizza le pagine a una pagina attiva per mantenere una buona esperienza utente o fai outreach SEO per il recupero dei link.

Acquisisci altre intuizioni esaminando il percorso dell’utente e collaborando con un consulente di web analytics.

Le API Rendono Gli Audit SEO Più Completi

Prova diverse metriche, poiché questa è solo una panoramica delle domande che possono sorgere. Estrai le pageviews da Google Analytics e confrontarle con il URL Rating di Ahrefs, oppure confronta il numero di immagini di Ahrefs con la velocità di caricamento delle pagine, può rivelare dati interessanti.

Puoi anche provare Moz o Majestic e combinarli con il resto. Tutto dipende da ciò che stai cercando di ottenere dai dati. Tuttavia, è sempre importante sapere quali sono i tuoi obiettivi prima di iniziare. Il vero potere risiede nell’agire sulle intuizioni raccolte.

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