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Per aumentare l’efficacia delle tue strategie SEO ed il traffico dai motori di ricerca, puoi semplicemente aggiornare i tuoi vecchi contenuti e ottenere un migliore punteggio di freschezza. Quando dici a Google che i tuoi contenuti sono stati aggiornati ed il lavoro è degno di nota, il sito web otterrà nuova visibilità.

Questa guida è un approfondimento sull’argomento del content audit che abbiamo trattato in un’altra pagina.

Partiamo da un concetto molto semplice: l’aggiornamento conviene.

Il motivo è che creare contenuti di alta qualità con costanza è un lavoro duro e richiede molto tempo. Di conseguenza, se hai solo una piccola redazione o stai facendo tutto da solo, è difficile competere con i grandi blog ed avere sempre la pallottola in canna. Se questa è la situazione in cui ti trovi, ri-ottimizzare i tuoi contenuti esistenti potrebbe essere proprio ciò che ti serve.

Il sito web come un organismo sano

Fino ad oggi hai pensato che, per fare crescere organicamente un sito web, l’unica cosa da fare sia pubblicare nuovi contenuti? Dovrai ricrederti. Questo è vero per un sito nuovo che non ha molte pagine, ma al crescere dei contenuti evergreen di un sito web diventa sempre più importante mantenerli aggiornati.

La qualità delle singole pagine definisce la qualità dell’intero sito web agli occhi di Google.

Considera il tuo sito web è come un organismo: lo devi alimentare e curare altrimenti deperisce e si ammala. Ogni elemento del corpo contribuisce alla salute globale. Hai presente quando hai male ad un dente e non riesci a fare niente dal fastidio, anche se è solo un piccolo elemento del corpo?

Metafora strana, ma rende l’idea. Tutti gli elementi che compongono il tuo sito web devono essere di qualità, attuali ed in salute altrimenti il sito web potrebbe risentirne.

Google quale sito preferisce?
La qualità delle singole pagine definisce la qualità del sito web. Google quale sito preferisce, secondo te?

Perché ottimizzare contenuti già pubblicati?

Qualsiasi contenuto, non importa quanto sia buono, diventa vecchio nel tempo. Tuttavia, la freschezza è uno dei modi in cui Google giudica la qualità dei contenuti, soprattutto in certe tematiche. Pertanto, aggiornare regolarmente i contenuti evergreen più vecchi è un buon modo per riprendere le posizioni perse in SERP. Ho scritto contenuti evergreen, penso sia chiaro che non abbia senso aggiornare una notizia dell’anno scorso.

Ogni contenuto segue una sorta di ciclo di vita per quanto riguarda la visibilità su Google: quando viene pubblicato nasce, poi cresce in visibilità, si stabilizza ed infine perde posizioni e muore. Aggiornare un contenuto che sta perdendo visibilità permette di farlo “rinascere” così che possa ottenere nuovo traffico. Se il contenuto viene aggiornato “bene” non di rado genera più traffico di prima perché è un URL vecchio che ha accumulato più autorevolezza di un URL nuovo.

Vuoi un esempio? Cerca su Google “migliori smartphone [anno]”. La maggior parte dei risultati in prima pagina sono URL online da anni, contenuti che vengono aggiornati ogni mese per offrire ai lettori la classifica aggiornata. Questo modus operandi piace molto a Google dato che gli offri un contenuto nuovo, fresco, senza dover occupare extra spazio nel suo indice. Google risparmia, è felice.

Lavorando ciclicamente su un URL, questo storico accumula like, backlink, autorevolezza e quindi PageRank – forza di posizionamento. Se ogni mese i proprietari dei siti di smartphone avessero fatto una guida su un nuovo URL, oggi si troverebbero con centinaia di pagine obsolete e una sola attuale, non sarebbe l’ideale per massimizzare la qualità del sito web!

Quanto dura un contenuto?

Ogni contenuto ha una durata, ma quanto? Dipende dalla tipologia di contenuto e dalla tematica. Una news solitamente perde visibilità in pochi giorni, in certi casi addirittura in poche ore.

Le tematiche evergreen con vita particolarmente breve sono chiamate YMYL, in pratica sono salute e finanza. Questo genere di contenuti dura tra i 9 ed i 12 mesi, poi inizia a perdere visibilità. Questo perché in un anno un articolo di questi argomenti potrebbe diventare obsoleto.

Nell’estremo opposto potremmo avere un contenuto sulle guerre puniche, che difficilmente diventerebbe obsoleto in tempi rapidi, a meno di nuove scoperte archeologiche ;)

In pratica devi studiare la tua nicchia, l’andamento dei tuoi contenuti e capire in media dopo quanti mesi iniziano a calare di traffico. Usa Google Analytics per questo task, Search Console mostra massimo 16 mesi di dati e potrebbero essere pochi per notare cali di visibilità per alcune tematiche.

Quando fare la revisione dei contenuti?

Dipende da quanti contenuti ha il sito. Per portali editoriali con migliaia di pagine e decine di articoli pubblicati alla settimana, la revisione dei contenuti andrebbe eseguita ciclicamente ogni mese.

Siti più piccoli con meno pagine non richiedono lo stesso impegno, sarebbe comunque importante revisionare i contenuti almeno una volta l’anno, soprattutto quelli di pagine commerciali che puntano le parole chiave più competitive.

Quali contenuti è necessario aggiornare?

Possiamo definire una serie di caratteristiche in comune che ritroviamo in articoli che necessitano una revisione:

  • Pagine di contenuti evergreen non aggiornate da almeno 12 mesi.
  • Pagine che non ottengono buone performance di traffico organico.
  • Pagine con una posizione media bassa.
  • Pagine che si posizionano per poche parole chiave
  • Pagine con un alto numero di impressioni ma pochi click.
  • Pagine che stanno perdendo traffico anno su anno.
  • Pagine che si cannibalizzano.

Vediamo alcune attività utili per ridare vita ai vecchi contenuti.

Verifica CTR in Search, News e Discovery

La prima cosa che controllo è il CTR medio delle pagine con maggiori impressioni, a tal fine uso il report Performance in GSC.

Il CTR organico di una pagina è dato dalla qualità del suo snippet, quindi dal risultato visibile nei risultati di ricerca. Lo snippet è composto in genere da tag title, meta description e URL o dominio + breadcrumbs.

Per migliorare il CTR puoi agire su questi elementi.

Quando è necessario ottimizzare titolo e descrizione? Quando il CTR medio della pagina non è quello che ti aspetteresti rispetto alla sua posizione.

Ora ti chiederai: “Qual’è il CTR medio per posizione?”

Google è tuo amico, fai qualche ricerca, ma posso anticiparti che dipende da SERP e SERP. La presenza di annunci PPC cambia i CTR dei risultati organici, come anche la presenza del feature snippet, il knowledge graph o il local pack. Ogni elemento extra in SERP ha impatto sul CTR dei risultati organici.

Non potendo fare tutti i casi possibili vediamo l’esempio base con CTR medi di una SERP solo organica.

  • Posizione: CTR medio (min-max)
  • 1: 15% – 30%
  • 2: 10% – 15%
  • 3: 7% – 10%
  • 4: 4% – 6%
  • 5: 3% – 4%
  • 6: 2% – 3%
  • 7: 1,5% – 2,5%
  • 8: 1% – 2%
  • 9: 0,7% – 1,7%
  • 10: 0,4% – 1,3%

Hai una pagina in posizione media 2 ma con un CTR dell’1%? Quel valore è sotto la media, perché nessuno clicca il tuo snippet? Forse richiede un’ottimizzazione del tag title per renderlo più dettagliato ed accattivante.

Controlla in GSC per quali parole chiave si posiziona quella pagina, verifica il CTR e la posizione media di ciascun termine che Google associa al contenuto e potresti trovare spunti per migliorare il tag title e meta description.

Apri il report Performance di GSC, filtra il paese per prima cosa, poi filtra la categoria di device più forte. In questo modo avrai valori di posizione media e CTR meno approssimativi. Scarica il file Excel e filtra tutti gli URL con posizione media < 10, otterrai una lista di pagine che si posizionano in prima pagina. Ora ordina i dati per posizione e analizza il rapporto tra posizione e CTR per scovare valori allarmanti.

Su Google puoi trovare diverse ricerche sul CTR medio nella SERP. Come noterai, è variato (peggiorato) molto rispetto al passato dato che la SERP è sempre più concentrata di elementi ed annunci pubblicitari.

Verifica contenuti non in prima pagina

Avere un contenuto in seconda pagina è inutile, hai dedicato tempo o denaro per pubblicarlo e ora è li, nascosto e nessuno lo vede, nessuno lo clicca.

Perché non provare a migliorarlo per portarlo in prima pagina? Vediamo come migliorare un contenuto posizionato male.

Apri il report Performance di GSC, filtra il paese e device più forte. Scarica il file Excel e filtra tutti gli URL con posizione media > 10, otterrai una lista di pagine che si posizionano dalla seconda pagina in poi.

Ora puoi inserire nel filtro URL del report Performance ciascuna pagina del tuo file Excel e muoverti nella tab Query per vedere per quali parole chiave il contenuto si posiziona in seconda pagina.

Per finire non dovrai fare altro che migliorare il contenuto per aumentare la sua rilevanza verso le parole chiave posizionate male. Aggiungi definizioni, aggiungi paragrafi, se serve video e/o gallerie di immagini. Migliora la pagina e rendila il miglior contenuto sull’argomento che Google possa trovare. Semplice no? Oggettivamente no, ma si può fare.

Ricorda che aggiornare richiede meno tempo che creare da zero un contenuto. Parti dai contenuti con maggiori impressioni per sfruttare tutto il potenziale di crescita dei click.

Verifica contenuti che stanno perdendo traffico

Per prima cosa consiglio di individuare le pagine che lentamente stanno perdendo traffico organico, anno su anno.

Puoi usare Google Analytics o Search Console personalizzando la reportistica standard con un confronto temporale, ad esempio. Oppure dirigiti su Outdated Content Tool for SEO per individuare rapidamente le pagine, e relative parole chiave, che stanno perdendo traffico organico.

Ragiona sul perché stanno calando:

  • Sono contenuti obsoleti che nessuno cerca più? Allora valuta di cancellarli, deindicizzarli, redirezionarli o spostarli in un archivio in un sotto-dominio, ad esempio.
  • Sono contenuti evergreen ancora validi ma che hanno perso posizionamenti? Allora vanno aggiornati, migliorati e attualizzati così riprenderanno le posizioni perse con gli interessi! A tal proposito potrebbe interessarti leggere la guida: Come gestire i vecchi articoli del blog.

Verifica contenuti che cannibalizzano le stesse parole chiave

La cannibalizzazione dei contenuti è un discorso abbastanza delicato e puoi trovare approfondimenti nella guida specifica su questo blog.

Consiglio di eseguire una verifica periodica con Free Keyword Cannibalization Tool for SEO per individuare la sovrapposizione di contenuti.

Analizzare i dati di cannibalizzazione è utile per due motivi:

  • correggere eventuali problemi evidenti di cannibalizzazione su parole chiave in comune, differenziando i contenuto
  • trovare spunti per irrobustire le pagine di punta che vogliamo posizionare linkandole da articoli “vicini”, sulla stessa tematica, quindi rilevanti per Google.

Conclusione

Come abbiamo visto per siti web con un buon archivio di contenuti crescere non significa solo pubblicare ma anche aggiornare. Aggiornare richiede meno tempo ma gli effetti sono spesso sbalorditivi. Non ti resta che provare e dirmi che risultati hai ottenuto :)

Buon lavoro!

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